“Afghanistan, dove Dio viene solo per piangere” è un libro difficile da leggere che a volte fa distogliere lo sguardo perché apre la finestra di una realtà trasfigurata, difficile da accettare, crudele e non così lontana da noi.
Afghanistan. In un campo di prima accoglienza una scrittrice iraniana incontra Shirin Gol. Una delle tante donne avvolte nel burka blu che le priva di qualsiasi tratto umano. Ma Shirin Gol non è come le altre, ha imparato a leggere, vuole diventare medico e soprattutto vuole raccontare. Racconta il suo nascere femmina la festa che non è stata fatta e la pecora che non è stata uccisa in suo onore.
Impara a non contare più i caduti in nome del profeta, dell’Islam e del Corano; vede gli uomini che sulle montagne vanno a morire per diventare shahid; i russi prendono quelle che non gli viene dato: cibo afgano, abiti afgani, danaro afgano, donne afgane, ragazze afgane, la dignità e l’orgoglio.
Il matrimonio con Morad sarà forse l’esperienza più neutra della sua vita.
Quanto i russi se ne andranno inizierà una guerra fratricida che costringerà Shirin Gol e quel che rimane della sua famiglia alla fuga, ad accettare le violenze e i figli che ne nasceranno.
Il libro di Siba Shakib è un libro da leggere assolutamente perchè suscita un mix di emozioni incredibile.