Dopo le sorprese del sabato ci prova anche la Scozia, in quel di Twickenham, a completare il weekend sorprendente, certo il loro compito è quello più ostico.
Inizio con la Scozia senza paura, attacca e guadagna il penalty che Paterson trasforma in punti con un gran calcio; nei successivi minuti non cambia l’andazzo del match, l’unico problema degli ospiti son le fasi statiche, soprattutto la mischia ordinata, proprio da questa nasce il primo calcio di punizione per i padroni di casa ma Flood non è preciso. 5 minuti dopo la musica non cambia: Scozia fallosa in chiusa, penalty, stavolta il finale è diverso perchè Flood centra i pali per il pareggio.
Minuto 20, Scozia a viso aperto, attacca sempre e guadagna il calcio di punizione che Paterson manda a bersaglio. 4 minuti dopo è ancora pareggio, Inglesi in attacco, Scozia che difende bene ma concede il calcio che Flood manda a bersaglio.
Sempre Inghilterra in attacco fino alla mezzora, ma gli ospiti in difesa concedono poco e anzi riescono anche a rubare palloni, l’unico costante punto debole è la mischia ordinata e da lì nascono sempre calci per i padroni di casa e Flood al minuto 30 porta i suoi per la prima volta in vantaggio.
L’ultima emozione del tempo la regala Ruaridh Jackson con un gran drop che centra i pali per il pareggio.
Il secondo tempo si inaugura con una grande azione inglese, iniziata da un pregevole inside pass di Flood che libera Easter (sempre più forte questo numero 8), nel proseguo dell’azione i padroni di casa arrivano a centimetri dalla meta ma la Scozia si salva.
Il XV della rosa ci prova e anche in modo deciso, domina il possesso ma gli Scozzesi non mollano.
Al 56esimo l’episodio che cambia il match, Barclay commette un fallo sciocco e si merita il giallo, in più Flood piazza agevolmente il 12 a 9 grazie al successivo calcio in mezzo ai pali.
Tre minuti dopo, l’episodio più divertente: Poite, l’arbitro, si fa male nel bel mezzo di una decisa azione scozzese, chiaramente la ferma e Robinson la prende eufemisticamente con filosofia!
Minuto 65 il gesto tecnico che ripaga ampiamente il prezzo del biglietto: Foden lanciato in bandierina da una superba azione dei padroni di casa, miracoloso placcaggio tranciante di Paterson che salva i suoi.
Prima del ritorno dal giallo, seppur eroicamente, ma la Scozia deve capitolare di fronte alla grande azione inglese che si chiude con la meta di Croft, manco a dirlo Wilko ci aggiunge anche la trasformazione.
Sembra finita ma al 74esimo c’è ancora tempo per le emozioni: la Scozia attacca a testa bassa e raggiunge l’agognata meta grazie ad un gran numero di Max Evans che scavalca la difesa con un calcetto, riprende la palla e schiaccia in meta, Paterson completa l’opera con la trasformazione del 19-16.
I titoli di coda però li manda Wilko al 78esimo col piazzato del definitivo 22-16.
Una coraggiosa e mai doma Scozia ha giocato a viso aperto questa Calcutta cup, certo di fronte aveva un’Inghilterra un po’ sotto tono, però ha meritato di giocarsela fino alla fine, grande prova di Paterson che piazza quello che c’è da piazzare ma soprattutto placca e salva diverse situazioni critiche. Inglesi, che come le altre big del torneo, si son concessi un turno di riposo, l’unica differenza è che hanno vinto.
England: 15 Ben Foden, 14 Chris Ashton, 13 Mike Tindall, 12 Shontayne Hape, 11 Mark Cueto, 10 Toby Flood, 9 Ben Youngs , 8 Nick Easter , 7 James Haskell, 6 Tom Wood, 5 Tom Palmer, 4 Louis Deacon, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley, 1 Alex Corbisiero.
Replacements: 16 Steve Thompson, 17 Paul Doran-Jones, 18 Simon Shaw, 19 Tom Croft, 20 Danny Care, 21 Jonny Wilkinson, 22 Matt Banahan.
Scotland: 15 Chris Paterson, 14 Simon Danielli, 13 Joe Ansbro, 12 Sean Lamont, 11 Max Evans, 10 Ruaridh Jackson, 9 Rory Lawson, 8 Kelly Brown, 7 John Barclay, 6 Nathan Hines, 5 Alastair Kellock (capt), 4 Richie Gray, 3 Moray Low, 2 Ross Ford, 1 Allan Jacobsen.
Replacements: 16 Scott Lawson, 17 Geoff Cross, 18 Richie Vernon, 19 Alasdair Strokosch, 20 Mike Blair, 21 Dan Parks, 22 Nick De Luca.
Referee: Romain Poite (France)


