Poche cose mi fanno venire i brividi come sentire il Millennium che canta “The land of my father”, se poi ci si aggiunge che c’è Galles-Inghilterra l’emozione si alimenta anche col passare dei minuti della gara.
Nei primi 6 minuti di partita i Dragoni giocano a viso aperto e senza paura e si conquistano due occasioni piazzabili, la prima con Hook e la seconda con Jones, ma i calciatori le falliscono entrambe.
Prime notizie inglesi al minuto 12, buon attacco ma Tindall spreca tutto con un passaggio al largo mal fatto; è però il preludio alla marcatura di Ashton: davanti a Flood si apre il mar Rosso, l’apertura di Leicester ci si infila, fissa l’ultimo difensore e libera l’ala di Northampton che segna in mezzo ai pali, Flood trasforma.
Ancora in difficoltà i padroni di casa attorno al 20esimo, Powell prova a partire da una chiusa che indietreggia e i suoi compagni sono costretti al fallo; Flood ne approfitta per centrare i pali e portare i suoi sullo 10-0.
Nonostante lo svantaggio il Galles ci continua a provare e qualche volta mette in seria difficoltà gli Inglesi che devono rifugiarsi nei falli professionali; da uno di questi scaturisce l’occasione per Jones che stavolta non sbaglia, 3-10.
Minuto 26, Galles di nuovo costretto in difesa ma riesce a rubare il pallone e ad innescare la volata di Stoddart (molto fisica questa ala) che però si arresta sui 22 ospiti.
Ancora marea rossa due minuti dopo ed è ancora un professional faul che ferma gli arrembanti padroni di casa, stavolta però c’è il cartellino giallo per Deacon e Jones accorcia le distanze col piazzato, 6-10.
Al minuto 32 l’ingenuità di Powell concede il piazzato a Flood che non sbaglia il 6-13 ed è l’ultima emozione del primo tempo.
Il secondo tempo si apre con il gran piazzato di Jones che riporta ancora sotto i suoi, 9-13. Purtroppo l’abbrivio dei padroni di casa viene bruscamente interrotto dal giallo per Craig Mitchell e Flood ne approfitta per ristabilire le distanze col piazzato del 9-16; prima dello scadere della superiorità numerica Inglesi ancora in meta e ancora con Ashton dopo un assedio, Flood non sbaglia la trasformazione 9-23.
A 20 dalla fine sembra finita, ma il Galles non smette mai di dimostrare il proprio orgoglio: ottimo buco di Jonathan Davies (altro bel giocatore classe 88) che libera Stoddart per la meta, Jones trasfroma il 16-23.
XV della rosa tanto sprecone al minuto 66 quando si fa rubare un pallone a 5 metri dalla meta.
Prima di entrare negli ultimi 10 minuti di partita, Hook riporta ulteriormente sotto i suoi col piazzato del 19-23.
Minuto 74, commovente difesa gallese che ferma gli Inglesi ancora ad un metro dalla meta.
Ultima emozione due minuti più tardi quando Wilkinson centra i pali per il definitivo 19-26.
Ottima partita, emozionante perchè non c’è mai stata una netta supremazia dell’Inghilterra, sulla carta la squadra più forte. Dalla parte gallese gran partita di Stoddart, Jonathan Davies e Bradley Davies, mentre per gli ospiti si è notata soprattutto il dominio in touch e per la buona prestazione di Flood, sia dalla piazzola sia per ciò che concerne la distribuzione del gioco.
Wales: 15 James Hook, 14 Morgan Stoddart, 13 Jamie Roberts, 12 Jonathan Davies, 11 Shane Williams, 10 Stephen Jones, 9 Mike Phillips, 8 Andy Powell, 7 Sam Warburton, 6 Dan Lydiate, 5 Alun Wyn Jones, 4 Bradley Davies, 3 Craig Mitchell, 2 Matthew Rees (capt), 1 Paul James.
Replacements: 16 Richard Hibbard, 17 John Yapp, 18 Ryan Jones, 19 Jonathan Thomas, 20 Dwayne Peel, 21 Rhys Priestland, 22 Lee Byrne.
England: 15 Ben Foden, 14 Chris Ashton, 13 Mike Tindall (capt), 12 Shontayne Hape, 11 Mark Cueto, 10 Toby Flood, 9 Ben Youngs, 8 Nick Easter, 7 James Haskell, 6 Tom Wood, 5 Tom Palmer, 4 Louis Deacon, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley, 1 Andrew Sheridan.
Replacements: 16 Steve Thompson, 17 David Wilson, 18 Simon Shaw, 19 Joe Worsley, 20 Danny Care, 21 Jonny Wilkinson, 22 Matt Banahan.
Referee: Alain Rolland (Ireland)
Assistant referees: Alan Lewis (Ireland), Simon McDowell (Ireland)
Television match official: Jim Yuille (Scotland)


