Soweto, 21 agosto, gli All Blacks tentano di chiudere già il Tri Nations, ad impedirglielo gli Springbocks di John Smit, al 100esimo cap, e dei rientranti Pietersen, Hougard e Juan Smith.
Il primo vantaggio è per i Neozelandesi che sfruttano il placcaggio al collo di De Jongh per portarsi sul 3-0 grazie al piede di Carter.
I Sudafricani appaiono diversi rispetto alle tre partite precedenti, molto aggressivi in difesa e furiosi in attacco e al 13esimo hanno già ribaltato il risultato grazie ai due piazzati di Mornè Steyn.
Al 21esimo Carter riequilibra il match ed è 6-6 ma non passano neanche 5 minuti che Burger schiaccia in meta dopo un’ottima intuizione del suo numero 10 che gioca velocemente un calcio piazzabilissimo.
Prima della mezzora Carter accorcia ancora e riporta i suoi sul 13 a 9 ed egli, con questi punti, diventa il miglior marcatore mondiale in una squadra sola (gli è ancora davanti Wilkinson che però somma anche i punti fatti coi Lions).
Gli ultimi 10 minuti del tempo sono caratterizzati da un ottimo contropiede Springbocks che fa guadagnare loro il penalty del 16 a 9 e dalla meta di Tony Woodcock inaugurata da un sontuoso break di Thorne; 16 a 14 all’intervallo.
Il leit motiv del primo tempo viene ripreso nei primi venti minuti del secondo tempo: Sud Africa aggressivo e arrembante, All Blacks che ci provano di più senza però riuscire a vincere le collisioni e quindi in difficoltà e ulteriormente sotto nel punteggio grazie ai due piazzati di Steyn che porta i suoi sul 22 a 14.
Nell’ultimo quarto d’ora cominciano i guai per i padroni di casa, il fiato comincia a mancare loro e gli ospiti sentono l’odore del sangue; al 67esimo Carter riporta i suoi sotto break, 5 minuti dopo sbaglia un clamoroso calcio in mezzo ai pali ma al 78esimo arriva la sventagliata che libera McCaw per la meta (l’azione però all’inizio era viziata da un clamoroso in avanti); ultimo minuto, prende la palla Nonu che apre un placcaggio si invola sullo spazio, muove fuori per Dagg che sigla la meta del definitivo 29 a 22.
E’ stata una gran partita e, al di là delle polemiche dei giorni scorsi innescate da Dweyer e De Villiers, le due squadre si son affrontate a viso aperto. Springbocks decisamente più motivati e ben timonati da un giocatore che a me piace moltissimo Hougard, hanno difeso con grande aggressività e attaccato stando attenti a non isolarsi e a non perdere palloni. Neozelandesi un po’ al di sotto delle medie stagionali, sono riusciti a vincere una partita sfruttando forse una condizione migliore dei propri avversari; tanto di cappello a loro che si portano a casa il Tri Nations 2010.
South Africa: 15 Gio Aplon, 14 JP Pietersen, 13 Juan de Jongh, 12 Jean de Villiers, 11 Bryan Habana, 10 Morne Steyn, 9 Francois Hougaard, 8 Pierre Spies, 7 Juan Smith, 6 Schalk Burger, 5 Victor Matfield, 5 Flip van der Merwe, 3 Jannie du Plessis, 2 John Smit (c), 1 Gurthro Steenkamp.
Replacements: 16 Chiliboy Ralepelle, 17 CJ van der Linde, 18 Danie Rossouw, 19 Francois Louw, 20 Ricky Januarie, 21 Butch James, 22 Wynand Olivier.
New Zealand: 15 Mils Muliaina, 14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Josevata Rokocoko, 10 Daniel Carter, 9 Jimmy Cowan, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Jerome Kaino, 5 Tom Donnelly, 4 Brad Thorn, 3 Ben Franks, 2 Keven Mealamu, 1 Tony Woodcock.
Replacements: 16 Corey Flynn, 17 John Afoa, 18 Samuel Whitelock, 19 Victor Vito, 20 Piri Weepu, 21 Aaron Cruden, 22 Israel Dagg.
Referee: Nigel Owens (Wales)
Assistant referees: Alain Rolland (Ireland), Simon McDowell (Ireland)



