24 luglio, Brisbane, tocca all’Australia tastare il polso al Sudafrica reduce da due sonore batoste in terra neozelandese.
Passa un minuto e mezzo e Jacque Fourie non trova di meglio che esibirsi in un clamoroso quanto stupido spear tackle: risultato sacrosanto giallo, l’Australia non riesce ad approfittarne se non in chiusura della superiorità allorquando Giteau piazza il suo primo penalty di giornata.
La partita è in equilibrio più o meno fino al minuto 17 quando Mornè Steyn impatta col solito preciso piazzato.
Dubbio calcio su Habana e al ventesimo Giteau centra ancora i pali; Sud Africa in balia del bel gioco australiano e O’Connor arriva ad un soffio dalla segnatura pesante, Giteau comunque allunga col terzo piazzato di giornata.
Al minuto 28 si registrano finalmente notizie degli ospiti: solite ottime percussioni di Spies e Roussow, sventagliata al largo con superiorità ma Brown interrompe tutto e recupera il pallone.
Alla mezzora ennesima indisciplina di Habana che regala il 12 a 3 ai padroni di casa.
Ancora notizie Springbocks al 35esimo: mischia sui cinque metri Aussie, gli ospiti guadagnano il calcio libero ma Pienaar lo gioca troppo frettolosamente fuori per Olivier che commette il tenuto sul gran raddoppio di Pocock.
Gli ultimi cinque minuti sono un crescendo australiano ispirato da Giteau che in ultimo libera Mitchell che segna la prima e meritata meta. 17 a 3 il finale di tempo.
Comincia il secondo tempo e l’incredibile fallo di Kankowski regala altri tre punti a Giteau; l’Australia continua a predicare rugby mentre i Sudafricani si segnalano solo per un altro sacrosanto giallo a Botha, stavolta è O’Connor a piazzare il 23 a 3.
L’unica macchia sulla partita australiana è il giallo a Quade Cooper, anche lui resosi protagonista di uno sciocco spear tackle.
Minuto 63, si risveglia un po’ dal torpore la squadra sudafricana: buone azioni in percussione che costringono l’Australia al fuori gioco, stavolta Pienaar gioca opportunamente il calcio per Smit che fa da sponda per Fourie che porta i tutti i suoi chili in meta.
Altro lampo Springbocks a 10 dalla fine, ottima touch su Matfield primo saltatore, palla spostata subito sul secondo blocco, maul e meta quasi indisturbata, 23 a 13.
C’è ancora tempo per vedere la seconda meta dei padroni di casa che trovano il guizzo vincente con Genia che corona un’ottima prestazione: 30 a 13 è anche il finale.
Terzo trentello in tre partite per i Sudafricani decisamente sotto tono, impegnati, è vero, da un’ottima Australia, ma troppo indisciplinati e a corto di idee; aggiungiamoci anche tanti talenti spenti come Spies e Matfield e otteniamo una squadra in balia dell’avversario per quasi tutta la partita.
Australia stupenda, arrembante in attacco e puntuale in difesa: contestano tutti i palloni raddoppiando i placcaggi e poi ripartano col talento dei tanti baby face che hanno in giro per il campo. Una citazione a parte la merita la terza linea Aussie: Elson non manca mai di far registrare working rate altissimi, Brown gran numero 8 e soprattutto Pocock, fisico mostruso, ideale per il recupero dei palloni e per le percussioni raso terreno, veramente un gran terrier, ah 88 all’anagrafe!