Rugby break (IL) – Tri nations All Blacks-Springbocks

Rivincita a Wellington tra All Blacks e Springbocks; passano 4 minuti e sembra un film già visto: Russouw , con un calcio a proprio favore, non trova di meglio che dare uno stupido calcetto a Mc Caw e si becca il giallo.
Carter prova ad aprire le marcature al settimo ma, complice il forte vento, sbaglia il calcio; il rinvio dai 22 successivo innesca la marea nera con sventagliata finale che porta in meta Nonu.
Alle soglie del quarto d’ora di gioco ci provano anche i Sudafricani, ma i tutti neri difendono bene, Weepu recupera palla e innesca Muliaina che non deve far altro che accelerare per arrivare intoccato in meta; anche stavolta il giallo degli ospiti costa loro 10 punti.
Ci vogliono tre errori prima che Carter finalmente si sblocchi dalla piazzola e centri finalmente i pali col piazzato che lo porta a superare Merthens nel libro dei record.
Al minuto 36 si registra il sussulto Springbocks: All Blacks colti un po’ nel sonno su una touch lunga e Sudafricani abili ad esplorarli con De Villiers che si infila sul canale tra guardia e 10, Russouw raddoppia la penetrazione e arriva in meta per il 13 a 7. Prima della fine del tempo si registra un altro tentativo sbagliato dal piede di Carter.
Nel secondo tempo gli ospiti partono decisamente meglio e riescono anche ad avvicinarsi ulteriormente nel punteggio grazie al piazzato di Steyn. La meta di Ranger, 23 anni al debutto da titolare, raddrizza subito le cose 5 minuti dopo.
Al 50esimo si prende carico di un piazzato Weepu ed è preciso, 21 a 10.
Prima di entrare nell’ultimo quarto di partita si assiste alla reazione dei Sudafricani che mettono in difficoltà i Neozelandesi senza però portare a casa punti; i punti li porta a casa per i suoi al minuto 66 Israel Dagg (88 all’anagrafe) che, ok che non c’è difesa, ma dimostra tutte le sue infinite capacità, 28 a 10.
Ci si mette anche Carter ad aggiungere punti al divario e al 69esimo è 31 a 10.
A 5 minuti dalla fine arriva anche la meta di Burger, al termine del buon buco di Kirchner e delle classiche penetrazioni, sarà solo un fuoco di paglia perchè 31 a 17 sarà anche il risultato finale.
Anche per questa partita c’è ben poco da dire, Sudafricani opachi, senza cattiveria, e poco attenti in difesa; Spies, Matfield e Habana sono l’ombra dei giocatori che hanno dominato il super 14 e Burger e Louw sono molto limitati nel breakdown; ci si mette anche l’indisciplina che costa loro 20 punti in due partite e il quadro che emerge è quello di una squadra che ha subito 8 mete in due match senza mai dare l’impressione di potersela giocare.
All Blacks invece molto in palla, anche se non per l’intera durata della partita, hanno dimostrato di avere un potenziale infinito; termino citando l’impressionante record di Richie Mc Caw: 85 cap, 75 vittorie, non credo ci sia tanto altro da dire.

New Zealand: 15 Mils Muliaina, 14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Rene Ranger, 10 Daniel Carter, 9 Piri Weepu, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Jerome Kaino, 5 Tom Donnelly, 4 Brad Thorn, 3 Owen Franks, 2 Keven Mealamu, 1 Tony Woodcock.
Replacements: 16 Corey Flynn, 17 Ben Franks, 18 Sam Whitelock, 19 Liam Messam, 20 Jimmy Cowan, 21 Aaron Cruden, 22 Israel Dagg.

South Africa: 15 Zane Kirchner, 14 Jean de Villiers, 13 Jaque Fourie, 12 Wynand Oliver, 11 Bryan Habana, 10 Morné Steyn, 9 Ricky Januarie, 8 Pierre Spies, 7 Francois Louw, 6 Schalk Burger, 5 Victor Matfield, 4 Danie Rossouw, 3 CJ van der Linde, 2 John Smit (c), 1 Gurthrö Steenkamp.
Replacements: 16 Chiliboy Ralepelle, 17 BJ Botha, 18 Andries Bekker, 19 Ryan Kankowski, 20 Ruan Pienaar, 21 Butch James, 22 Gio Aplon.

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