Rugby break (XLIII) – AllBlacks-Galles e Australia-Inghilterra

A tastare il polso della forma dei Neozelandesi sabato 19 è arrivato il Galles.
Dragoni ottimamente in partita e avanti nel punteggio nel primo quarto d’ora grazie al drop di Jones e al solito mostruoso calcio di Halfpenny. Carter accorcia poco dopo con un ottimo penalty.
La prima seria incursione AllBlacks nel territorio avversario la si registra al minuto 18 e si concluderà con la meta di Mealamu ed è bissata alla mezzora da quella di Cory Jane.
Stephen Jones riavvicina i suoi col calcio del 15 a 9 che sarà anche il risultato finale del primo tempo.
Il secondo tempo si rivelerà essere un monologo nero grazie al piede e a 2 mete di Carter e alla meta di Kahui e sarà 42 a 9 finale.
C’è poco da dire, il Galles ha dominato il possesso e il territorio nel primo tempo ma ha subito la concretezza dei Neozelandesi che con poco sforzo han segnato due mete; nel secondo tempo non c’è stata storia, per carità ottime le mete di Carter e Kahui, ma difesa gallese decisamente da rivedere.

Un brevissimo cenno, visto che parliamo di Nuova Zelanda, anche all’esito finale della Junior World Cup: in Argentina i giovani AllBlacks hanno dominato in finale l’Australia per 62 a 17. Onestamente son rimasto impressionato dalle abilità dei tuttineri capitanati da un fantastico numero 10 Bleyendaal (tra l’altro anche capitano) e dalle individualità di gente come Veainu (3 mete per lui). Non si può certo dire che questi ragazzi non abbiano futuro!

La partita più emozionante è andata in scena a Sydney dove gli Inglesi cercavano di portare a casa la prima vittoria in terra Australiana in 7 anni.
La partita è stata combattuta sin dall’inizio e lo score lo apre il penalty di Flood al secondo minuto; in 10 minuti poi Giteau ribalta il risultato con due calci ed è 6 a 3 al quarto d’ora.
Al minuto 16 la chicca di Youngs: touch bianca, finta del mediano Harlequins che accelera lungo l’out, si beve Mitchell e plana in mezzo ai pali.
Tre minuti dopo è la volta di un’ottima combinazione dei tre quarti Aussie (forse viziata da un velo) che libera Ioane che non deve far altro che fissare Foden e passare all’interno per Giteau che segna la meta che vale il 13 a 10.
Al minuto 26 è la volta di Ashton che riceve un inside pass, rompe due placcaggi e vola in meta e riporta in vantaggio i suoi per 15 a 13, risultato che si manterrà tale fino alla fine del primo tempo.
Non passano neanche tre minuti dall’inizio del secondo tempo e sono di nuovo i trequarti di casa ad incantare: ottime mani per liberare Giteau ed è 20 a 15.
Solita sofferenza in chiusa per gli Australiani che costa loro il penalty del 20 a 18 prima e del sorpasso inglese con Wilkinson poi.
Giteau ha poi tre occasioni per riportare in avanti i suoi ma le sbaglia tutte compresa quella davanti ai pali a 10 dalla fine. Sbaglia anche Wilkinson al 79esimo ma ormai è fatta per lui e i suoi compagni.
E finalmente gli Inglesi vincono una partita, soffrendo ma meritando; questa volta, rispetto al primo test han fatto qualcosina di più oltre che a dominare in chiusa. Australiani non male, buone cose sui trequarti e cronica difficoltà in mischia che costa loro tanti punti, ci si mette poi anche Giteau a sbagliare un calcio in mezzo ai pali e arriva la sconfitta.

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