Rugby break (XL) – AllBlacks-Irlanda

Sabato 12 giungo denso di test match nell’emisfero sud. A Taranaki arrivava l’Irlanda, ambiziosa più che mai complice il non felicissimo momento del rugby neozelandese e le tante facce nuove mandate in campo da Henry
All’inizio la partita conferma le attese e l’equilibrio viene rotto solo all’ottavo dal calcio di Carter. Al minuto 12 brutta palla persa dall’attacco verde, Conrad Smith (grande prestazione la sua) recupera palla, si invola, calcia a seguire un pallone maligno su cui Kearney è incerto, e schiaccia in meta.
Al minuto 15 il fattaccio che cambia gli equilibri della partita: Heaslip tira due ginocchiate in una ruck sotto gli occhi dell’arbitro e viene giustamente cacciato da Barnes.
Gli Irlandesi in 14 sono commoventi ma è marea nera al 21esimo quando Read segna la sua prima meta in test ufficiali.
Altro episodio imbarazzante per gli Irish: assurda trattenuta di O’Gara su James lanciato e giallo per lui e ulteriore difficoltà per i suoi che 5 minuti dopo devono subire la meta di forza di Franks.
Al minuto 30 gran buco di Dagg (88 il ragazzo) e superbo passaggio all’interno per Cowan che schiaccia in mezzo ai pali e raddoppierà pochi minuti dopo per il 38 a 0 che diventerà 38 a 7 grazie alla meta di Dan Tuohy che gratifica l’orgoliosa reazione dei suoi compagni.
Giocare in 14 contro 15 contro gli AllBlacks è disarmante, gli Irlandesi ci provano anche ma quando comincia a scarseggiare l’ossigeno subiscono il contropiede di Cory James che libera Smith.
Al minuto 50 entra Whitelock, 21 anni all’esordio, e due minuti dopo trova anche la soddisfazione della segnatura.
Al 57esimo è il grande cuore di Brian O’Driscoll a portarlo in meta e a dare qualche barlume di soddisfazione ai suoi; tre minuti dopo Bowe prende un po’ nel sonno i tuttineri e segna un’altra meta.
Entra anche Cruden (89 all’anagrafe) e gioca anche bene, da lui parte l’azione che si concluderà con il calcio di punizione giocato veloce per Tialata e la meta del gigantesco pilone Hurricanes.
Prima del finale c’è spazio per la meta di Darcy e per la seconda di giornata di Whitelock, ed è 66 a 28 finale.
C’è poco da dire per quello che riguarda gli Irlandesi, encomiabile lo sforzo di O’Driscoll e compagni ma troppo gravi le sciocchezze di Heaslip e O’gara. I Neozelandesi mi son abbastanza piaciuti, grande Conrad Smith, superbo Dagg all’esordio (questo ragazzo non può che essere il futuro 15 perchè ha tutto, gambe, fisico, mani, piede), ritrovato Rokocoko, a cui è mancata solo la meta, e bene i due Franks davanti, certo è che l’avversario in 14 non è un test veritiero.

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