Era sicuramente la partita più attesa, quella che poteva forse interrompere il dominio prepotente delle corazzate dell’emisfero sud e invece dopo poco più di 10 minuti è già 17 a 0 per gli Springbocks grazie alle mete di Spies e Aplon e al piede di Steyn.
La Francia ci prova anche ma è evidente la difficoltà a reggere il ritmo e la fisicità dei Sudafricani.
Alla mezzora arrivano i primi punti dei galletti grazie alla meta di Rougerie che finalizza una bella azione di Mermoz e Bonnaire; Parra poi avvicina ulteriormente i suoi ma passa pochissimo prima che Steenkamp si tuffi in meta per i padroni di casa.
Il finale di tempo è tutto di marca transalpina ma l’onda d’urto blu si ferma a 5 metri dall’area di meta avversaria laddove i Francesi scelgono di piazzare.
Alla ripresa del gioco è ancora il piede di Steyn a rimarcare il divario tra le due compagini e le speranze francesi vengono definitivamente annichilite dalla volata di 80m di Aplon.
Nel finale arrivano due ulteriori segnature, una per parte: quella di Louw, veramente forte questo flanker, e quella di Andreau che fissano il risultato su un eloquente 42 a 17.
Non ce n’è, il Sudafrica è la squadra più concreta che ci sia in circolazione, ottime individualità, superba e fisica difesa e poi quando c’è da segnare segnano; la Francia ha ciccato l’occasione, forse se gliene si presentava un’altra sarebbe andata meglio ma con i se e i ma si fa poco, resta una prestazione di palese impotenza di fronte ad un avversario più forte.
Un breve cenno anche alla partita di Tucuman dove la Scozia ha confermato tutto i suoi progressi vincendo in trasferta contro l’Argentina grazie al piede di Parks che con 6 piazzati e due drop ha guidato i suoi prima alla rimonta delle mete iniziali dei Pumas di Tiesi e Leguizamon e poi al sorpasso ultimato con il 24 a 16 finale