Rugby break (XXXVII) – Super 14 Semifinal

Lo scorso weekend è stato anche quello delle semifinali del super 14; nella prima, si sono affrontati i Bulls campioni in carica e i Crusaders e hanno giocato nell’insolita cornice di Soweto (prossimo stadio della world cup di calcio).
Non passano neanche tre minuti che i Bulls recuperano palla e innescano uno Spies che a dieci metri dalla linea di meta non lo fermi neanche con le bombe. Al quinto i padroni di casa potrebbero addirittura raddoppiare ma Roussow si fa sfuggire il pallone a meta fatta.
Dopo 10 minuti i Bulls attuano il loro piano di gioco fatto di gran up and under e Crusaders che dimostrano tutta la loro fragilità mancando parecchie prese e concedendo anche il piazzato a Steyn che oviamente non sbaglia.
I Neozelandesi però non mollano trascinati dal solito Richie Mc Caw che per primo ci mette la faccia e che conclude in meta una perfetta rolling maul. Sembra esserci partita ma i Crusaders sono troppo in difficoltà nelle prese al volo e i Bulls che vanno di nuovo in meta con Kirchner.
Grande concretezza Bulls che approfittano dalla pochezza degli avversari per andarsene nel punteggio, è 20 a 7 al 20esimo. Carter accorcia per i suoi ma i Sudafricani concedono poco.
Crusaders a fiammate ma senza punti, punti che invece trova ancora Steyn al 32esimo per il 23 a 10 che rimane tale fino alla fine del primo tempo.
La prima azione decente dei Neozelandesi porta anche la segnatura pesante di Maitland (88 all’anagrafe) dopo una ben riuscita 8-9-15.
Steyn non si fa però certo pregare a trasformare in punti i calci che gli vengono offerti da Stuart Dickinson (forse in qualche occasione un po’ toppo permissivo sul placcatore che non rotola via).
Si arriva così alla bella meta di Du Preetz che mette in ghiaccio il match, pregevole la sua partenza da una mischia ordinata verso il lato chiuso dove incredibilmente non c’è alcun difensore, 33 a 17.
Crockett non è Ben Franks in chiusa e concede i calci dell’allungo definitivo Bulls prima della meta della soddisfazione per Sam Whitelock (21 anni per lui) per il definitivo 39 a 24.
C’è poco da dire a fronte di una vittoria così netta: i Bulls hanno dominato grazie alle cose che san fare meglio, up and under e fisicità armi per altro ben note; i Crusaders han pagato lo scotto della poca esperienza di tanti uomini, basti pensare che il triangolo allargato era composto da un 87, un 88 e addirittura un 89 Zac Guildford, e accanto a loro giocava Robbie Fruean, altro 88 da 105 kg al centro, quindi il futuro è dalla loro ma il presente è Bulls.
Nella seconda semifinale, a Cape town, gli Stormers hanno incontrato i sorprendenti Waratahs.
Australiani un po’ in difficoltà al cospetto della grande fisicità dei Sudafricani l’apertura dei quali li porta già sul 6 a 0 al minuto 11. Barnes però accorcia dopo pochi minuti. Waratahs decisamente pimpanti mano a mano che passano i minuti, difendono bene e attaccano con giudizio senza perdere il possesso come nell’azione che porta al drop di Barnes del pareggio al minuto 24.
Stormers che però non si fanno intimorire e giungono alla meta grazie alla fantastica serpentina di De Jong che con tre cambi di direzione arriva in mezzo ai pali.
Nel secondo tempo il punteggio si muove solo al 50esimo grazie al calcio di Grant del 16 a 6 ed è lo stesso 10 sudafricano che si ripete 5 minuti dopo per il 19 a 6. Al 61esimo è ancora Grant ad allargare il divario per i suoi col piazzato del 22 a 6 .
Nel finale Waratahs alle corde e Grant li punisce ancora per il definitivo 25 a 6.
Anche in questa semifinale non c’è stata storia , gli Stormers hanno confermato il gran momento del rugby sudafricano che sta dominando l’emisfero sud; i Waratahs non hanno demeritato e hanno coronato un ottimo super 14 tenendo alto l’onore del rugby australiano che sembra star meglio di quello neozelandese.

Per la finale che si disputerà il 29 a Soweto io dico Stromers di 5 punti

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