Rugby break (XXXI) – Six nations, reports

A mente fredda volevo ripercorrere un po’ del Six Nations di quest’anno; sicuramente non è stato un torneo apertissimo complice anche il fatto che c’era una squadra decisamente più forte delle altre, ma qualche emozione ce l’ha regalata comunque. Qui di seguito i miei personali giudizi sulle singole squadre e in ultimo il mio XV del torneo.
Francia: senza rivali, completa ed equilibrata, le ottime individualità ne hanno fatto una grande compagine. A differenza di altre squadre, ha dimostrato di avere un gioco e di farlo bene, i possessi sono stati garantiti sia da ottime fonti di gioco statiche, leggi mischie e touche, sia da una grande attenzione sui punti d’incontro nel gioco aperto. Aggiungiamoci anche una superba ed aggressiva difesa ed otteniamo la squadra che ha dominato il torneo e che può far paura alle corazzate dell’emisfero sud. Chapò
Irlanda: era la seconda mia favorita per la vittoria finale in virtù anche di un ottimo novembre, ma cicca clamorosamente a Parigi e lì le speranze se ne sono andate. In fondo vengono anche sorpresi dalla Scozia e quindi il giudizio non può essere sufficiente, certo è che han talento anche se hanno qualche difficoltà in prima linea. Incognita.
Inghilterra: torneo veramente anonimo per loro, alla prima vincono grazie alla scelleratezza gallese, con noi vincono per miracolo e poi due sconfitte nelle partite più importanti e il pareggio con la Scozia. Con il campionato che hanno in casa dovrebbero dominare, forse se ne renderanno conto o forse chissà. Da migliorare e tanto.
Galles: non stanno attraversando il loro momento rugbistico migliore, se ci aggiungiamo che steccano anche i suoi primi attori, leggi Byrne, Martin Williams, otteniamo una squadra in difficoltà. Alla fine han recuperato un po’ di pezzi importanti come Philips e ci han travolto ma l’Italia non fa testo come banco di prova. Da rivedere.
Scozia: mamma che Scozia! Han sbagliato un’unica partita e ci han regalato un’emozione, ma poi han dato fastidio a tutti: per primo alla Francia, poi al Galles che riacciuffa per miracolo una partita, pareggiano con gli Inglesi e tripudio finale con la conquista del Croke park. Commoventi.
Italia: ultimi come sempre; certo abbiamo vinto una partita ed è già qualcosa ma poi abbiamo collezionato solo figuracce. Avevamo un’occasione, forse irripetibile, di vincere con gli Inglesi ma non l’abbiamo saputa prendere, onestamente non so neanche che altro dire. Bocciati.

XV del torneo.
15 Clement Poitrenaud. Se mi dicono Poitrenaud e chiudo gli occhi vedo ancora Rob Howley che gli ruba la palla e consegna la finale di Heineken cup ai Wasps, ma se li riapro vedo un grandissimo estremo, il migliore che ci sia in circolazione.
14 Tommy Bowe. Grande giocatore, gran fisico, gran velocità, ordinato e poi segna sempre e tanto.
13 Mathieu Bastareaud. Andava da lui a O’Driscoll, ma lui a Parigi BOD se l’è fumato in più di un’occasione, d’altronde il fisico non gli manca è giovane e può solo migliorare.
12 Jamie Roberts. Anche qui un ex equo con Jauzion sarebbe stato giusto ma volevo premiare l’unico gallese degno di nota nel torneo, l’unico che comunque e dovunque riceva una palla, la linea del vantaggio, la conquista sempre. Un altro che poteva meritarsi la maglia sarebbe stato Morrison.
11 Sean Lamont. La do a lui per la continuità di gioco che ha dimostrato e per dare indirettamente un premio alla Scozia.
10 Francois Trinh-Duc. Anche se Dan Parks ha giocato un gran torneo, Trinh-duc è l’apertura con la A maiuscola, perchè è vero che è facile giocare in una squadra sempre col piede avanzante ma è anche vero che bisogna aver tanto talento per non intralciare questa avanzata.
9 Morgan Parra. Non c’è ninete da dire, forse lo poteva impensierire un po’ O’Leary ma questo è veramente un fenomeno e per di più piazza e anche bene.
8 Jonnie Beattie. Veramente forte, assomiglia un po’ a Sergio Parisse nel modo di giocare ed ha tanto talento come Sergio. Anche qui un ex equo con Harinordoquy sarebbe stato più giusto.
7 David Wallace. Grande cuore irish, ma non solo, anche tanta tecnica. Compliementi a lui.
6 Thierry Dusautoir. Il leader silenzioso di una grande squadra: c’è da placcare duro? è il primo; c’è da portare avanti la palla? è il primo. Grande giocatore.
5 Alastair Kellock. Ha rubato una quantità smisurata di touche a schieramenti come quello irlandese e quello inglese per cui si merita di essere lì.
4 Lionel Nallet. Insostituibile, ogni tanto fa qualche errore, ma è un giocatore di cui non si può fare a meno.
3 Nicolas Mas . Inizia il monologo francese.
2 William Servat. Continua il monologo francese.
1 Thomas Domingo . Si conclude il monologo francese…..e mancava Barcella.

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