E’ passato un anno dalla morte della giornalista russa, chiaramente non se la ricorda nessuno. Anna Politkovskaja è stata prima di tutto una grandissima giornalista ma senza dubbio è stata uno dei personaggi più scomodi per gli alti poteri russi; il suo giornalismo di denuncia l’ha portata in prima persona a toccare con mano gli episodi di pulizia etnica in Cecenia, si è occupata della scuola di Beslan e del teatro Dubrovka denunciando la troppa fretta e i metodi che han portato alla soluzione di quelle due crisi. E’ sempre stato un personaggio scomodo per lo stesso Putin di cui ha sempre denunciato i comportamenti sospetti della sua politica.
Che dire rimane un po’ l’amarezza del fatto che un personaggio così scomodo sia dimenticato così in fretta, mi ha fatto molto tristezza il gironalismo spazzatura di Repubblica che han mandato un’inviata a fare una intervista alla figlia della Politkovskaja in stile Maria de Filippi con domande del tipo “qual’era il rapporto con tua madre” e “ti manca tanto tua madre”, invece di porre maggiormente l’enfasi sulle inchieste diuna donna che l’unica colpa che ha avuto è quella di dire ad alta voce cose che san tutti.
Vi consiglio “Proibito parlare” per familiarizzare un po’ di più con la realtà pessima di questa nuova Russia