Si chiude oggi il Sei Nazioni 2016, ci aspetta una difficile partita col Galles a Cardiff
Tra qualche ora si alzerà il sipario sull’ultima giornata del Sei Nazioni 2016; per l’ultimo verdetto bisognerà aspettare le 21:00, ora in cui si sfideranno Francia e Inghilterra. Gli Inglesi hanno già conquistato il titolo ma, se supereranno i Transalpini, vinceranno il Grande Slam.
Alle 18:00 Irlanda e Scozia proveranno a dare continuità alle belle prestazioni della settimana scorsa; è un match che conta poco ma ci servirà per capire lo stato di forma degli Irish e le ambizioni della Scozia.
La giornata, però, la inauguriamo noi: al Principality Stadium ci aspetta il Galles; non sarà una partita facile, il torneo per noi è stato un crescendo di brutte prestazioni. E dire che l’avevamo cominciato bene, sfiorando la vittoria a Parigi e tenendo per quasi un’ora contro l’Inghilterra; poi, però, la sconfitta con la Scozia e la debacle di Dublino hanno amplificato i malumori e fatto esplodere la caccia alle streghe.
Che ci sia qualcosa che non va è pacifico, alcune dichiarazioni del presidente federale hanno del patetico, non si riescono a sentire, non riesco a capire perché ci si ostina a dire che va tutto bene quando basterebbe avere un po’ di umiltà e fare un semplice passo indietro. Ma questa è l’Italia: ci basta uscire con dichiarazioni altisonanti e, soprattutto, ci basta individuare il capo espiatorio.
La cosa che mi lascia più basito è la miopia della gente che si accanisce e che ha individuato come responsabile unico dell’ennesima stagione fallimentare Jacques Brunel.
Questo è un uomo che allenando Colomiers è arrivato una volta ai quarti di finale e una volta in semifinale del Campionato Francese, ha vinto una Challenge Cup ed è arrivato in finale di Heineken Cup; poi è passato a Pau e li ha portati in semifinale del campionato e in finale di Challenge cup. Nel 2001 è diventato assistente di Laporte nella nazionale francese che vincerà due Sei Nazioni col Grande slam (2002 e 2004) e giungerà due volte quarta nei mondiali del 2003 e 2007. Finita la parentesi della nazionale è giunto a Perpignan dove gli è riuscito il back to back nel Top 14.
Dal 2007 è l’allenatore dell’Italia e progressivamente è diventato un incapace, uno che fa le cose a caso, uno che finalmente se ne va.
Va beh, con oggi finisce il suo mandato, gli resta da fungere da parafulmine per un ultimo match.
Bonne chance Jacques


