Inizia una nuova stagione di Celtic, con tante novità: la più grossa è senz’altro lo sponsor, il torneo si chiamerà, infatti, Guinness PRO12. Vediamo un po’ franchigia per franchigia quelli che sono i cambiamenti, partendo da Benetton e Zebre.
In casa Treviso la rosa ha subito importanti variazioni: se ne sono andati giocatori fondamentali come De Marchi, Ghiraldini, Rizzo e Cittadini in prima linea, Vosawai, Barbieri e Bernabò in mischia, Botes e McLean tra i trequarti; questi solo per citare gente del giro della nazionale. I rimpiazzi vengono principalmente dal Campionato di Eccellenza, sono tutti ragazzi di buon talento che, però, necessitano di essere testati ad un livello più alto, soprattutto i vari Kudin, Zanusso, Acosta, Novak, impegnati in prima linea.
Sono arrivati degli stranieri nuovi e, come sempre, prima di giudicarli, bisogna vederli all’opera.
L’altro grosso cambiamento è l’arrivo – o il ritorno – di Umberto Casellato che avrà l’arduo compito di guidare una squadra con tanti innesti nuovi che viene da una stagione quasi fallimentare.
Un po’ diversa è la situazione in casa Zebre: non ci sono stati i cambiamenti radicali che ci sono stati in casa Benetton e si è mantenuta sostanzialmente la rosa dell’anno scorso. Le perdite più significative sono quelle di Ryan, passato a Ulster, e di Giazzon, Trevisan e Buso per citare i giocatori nell’orbita della nazionale; sono arrivati, però Bernabò, Haimona e qualche giovane interessante da testare come Bisegni, Fabiani e Padovani. Anche per la formazione del confermato Cavinato saranno da valutare gli innesti dei due Cheetahs Hennie Daniller, Andries Ferreira, mentre non si sentirà di certo la mancanza di uno come Ratuvou.
Se le nostre squadre non sono certo le favorite per la vittoria finale, discorso diverso lo si può fare per Leinster. La squadra irlandese ha perso Brian O’Driscoll e una bandiera come Leo Cullen, ma ha promosso dei giovani interessanti dall’accademy e si è assicurata i servizi di Kane Douglas, campione del Super Rugby coi Waratahs, e di Ben Teo’o, giocatore da “autoscontri” proveniente dal rugby league.
Altra squadra su cui val la pena puntare qualche euro sono i Glasgow Warriors, finalisti l’anno scorso, che hanno cambiato veramente poco, eccezion fatta per i due mediani Cusiter e Jackson, lasciati partire.
Sul fronte gallese mi ispirano i Cardiff Blues; è vero che hanno perso una pedina fondamentale come Leigh Halfpenny e che non hanno ancora risolto la questione legata a Sam Warburton, ma si sono assicurati dei giocatori importanti come Craig Mitchell (Exeter Chiefs), Ieuan Jones (Newport Gwent Dragons), Tavis Knoyle (Gloucester), Josh Turnbull (Scarlets), Jarrad Hoeata (Highlanders), Manoa Vosawai (Benetton Treviso), Adam Jones (Ospreys), senza contare che hanno preso anche Gareth Anscombe. Per cui sarà dura per chiunque giocare all’Arm’s Park.
Munster sarà senza Laulala e Coughlan, ma hanno portato a casa Tyler Bleyendaal e Andrew Smith; per il resto, come Leinster, hanno promosso un po’ di ragazzi dall’accademy che sono tutti da scoprire.
Anche Newport merita qualche attenzione, certo non sono da titolo, però l’aver portato a casa giocatori come Aled Brew (Biarritz Olympique), Lee Byrne (Clermont Auvergne), Boris Stankovich (Leicester Tigers), Ian Gough (London Irish), Rynard Landman (Cheetahs), Andy Powell (Wigan Warriors), Brok Harris (Stormers) ha fatto guadagnare qualcosa in più dell’anno scorso alla franchigia gallese.
Chi, invece, secondo me, ha perso qualcosa è Ulster: finita in maniera un po’ turbolenta l’era di Mark Anscombe e David Humphreys, rispettivamente capo allenatore e storico director of rugby dal 2009, se ne sono andati anche Court e Afoa, mentre si sono ritirati Johann Muller, Paddy Wallace, Chris Cochrane, Stephen Ferris. Di contro gli innesti come Ruaidhrí Murphy (Brumbies), Wiehahn Herbst (Sharks), Dave Ryan (Zebre), Franco van der Merwe (Lions), sono tutti da verificare.
Anche Ospreys ha perso pedine importanti del proprio roster, gente come Richard Hibbard, Tom Isaacs, Joe Rees, Matthew Morgan, Ryan Jones, Ian Evans, Adam Jones è difficile da rimpiazzare e gli innesti di Josh Matavesi e Rynier Bernardo sono tutti da verificare.
L’emorragia di talento gallese verso i campionati più ricchi ha colpito anche gli Scarlets che son rimasti orfani del talento di Jonathan Davies, rimpiazzato da Regan King; per il resto non hanno cambiato granchè.
Connacht ha ufficializzato l’ingaggio di Mils Muliaina che non sarà più ai livelli di qualche anno fa ma è pur sempre un signor giocatore con lui ci saranno il solito gruppo di giovani interessanti e di belle speranze.
Chiudo l’analisi con Edinburgh che di certo non è da titolo e che ha perso giocatori importanti come Nick De Luca, Geoff Cross e Greig Laidlaw; se la giocherà per un posto dignitoso nella seconda parte della classifica.


