Il richiamo della montagna è forte, sempre, non c’è alcun posto, se non in mezzo ai monti, dove azzeri tutto, ti dimentichi la routine, ti rilassi e diventi più forte della fatica e del poco allenamento.
Siamo i soliti: io, Moreno, Chiuffo e il Fura; il lunedì della Befana partiamo alle 6.30 e alle 9.00 siamo già pronti per iniziare il nostro giro. La partenza è in località Chiesa, sulla strada che da Forno di Zoldo va verso il Passo Duran e l’obiettivo è arrivare in cima allo Spiz de Zuèl per goderci una finestra sul Civetta, Pelmo e Antelao.
A causa delle copiose nevicate dei giorni precedenti dobbiamo praticamente da subito infilarci le ciaspole ed è subito gran fatica per cui ci alterniamo per aprire la traccia. La giornata è stupenda e ci scorta la visione delle Cime delle Masenade, della Moiazza e della Moiazzetta. Dopo 2 ore sbuchiamo in un tratto pianeggiante dove sorge la Casera della Grava (1627m slm) e si staglia la Nord del Civetta.
Attorno a noi un mare immacolato di neve fresca e il silenzio è interrotto solo dalle slavine in lontananza.
Dobbiamo proseguire perché intuiamo che sarà lunga superare i 400 m di dislivello che ci aspettano; la neve fresca è tanta e soffice e si sprofonda fino alle ginocchia, la fatica è tanta ma proseguiamo imperterriti. Dopo 3 ore arriviamo nella zona dei ripetitori e optiamo per non raggiungere la cima dello Spiz giacchè il panorama è da togliere il fiato: Pelmo, Antelao, Civetta e tutte le cime del Cadore e Zoldo.
Il rientro, facilitato dalla traccia battuta, è per la stessa via e stavolta in 1h e 45 siamo alla macchina.
Le guide danno questo itinerario con le ciaspole fattibile in 3-4h, a patto, però, che la traccia sia battuta; nel nostro caso ci son volute quasi 7h di cui quasi 5 per salire perché traccia non ce n’era e in più aveva nevicato copiosamente nei giorni precedenti.

















