3N: gli All Blacks ne fanno 40

L’esordio nel Tri Nations degli All Blacks è anche l’occasione per presentare la nuova maglia con la particolarità del colletto bianco.
A Wellington arrivano gli Springbocks reduci da una modesta figura in terra australiana, tutto però lascia presagire che in Nuova Zelanda non ci sarà certo un’inversione di rotta; passano tre minuti e i tutti neri sono già sul 3 a 0 grazie al calcio di Carter.
La giornata infelice di Mornè Steyn, schierato ad estremo per fare spazio al 10 a Lambie, comincia con un calcio non impossibile sbagliato.
Minuto 14, Cowan prende un gran buco partendo da una mischia ordinata, l’azione poi prosegue con delle percussioni che corrodono la difesa ospite fino alla meta meritata di Crockett, 8 a 0.
Il canovaccio di una settimana prima si ripete, e si rivedono due mete in tre minuti: questa volta è Carter ad ispirare, calcetto corto dai 22 recuperato da Nonu, poi una gran corsa ad impegnare quanti più difensori possibili e infine l’assist per la volata di Guildford, 13 a 0 al 17esimo.
L’unico Sudafricano pervenuto in 30 minuti di rugby è il capitano John Smit che tiene a galla i suoi segnando una meta in mezzo ai pali facilmente trasformata da Mornè Steyn, 13 a 7.
La risposta degli All Blacks non si fa attendere e prima del riposo è Jane ad andare in meta complice anche una difesa a dir poco approssimativa di Smit e Steyn, Carter non ne butta dentro una e siamo 18 a 7.
Il secondo tempo si apre con una volata di Carter che esplora una orribile difesa Springbocks e libera Nonu, il centro Hurricane arriva in meta ma viene tenuto alto; dalla mischia ordinata successiva, passando per un setup, arriva la seconda meta di Jane, stavolta c’è anche la trasfromazione e si arriva quindi al 25 a 7.
Del Sudafrica non c’è traccia mentre i Neozelandesi continuano a macinare gioco e a segnare punti, come al 49esimo minuto in cui Carter centra i pali col piazzato del 28 a 7.
Prima di entrare nell’ultimo quarto di partita arrivano anche delle notizie di attacchi ospiti, buono in particolare quello di Ralepelle ma che si infrange sulla totale mancanza di sostegno.
E’ imbarazzante comunque il paragone tra gli impalpabili attacchi Springbocks e i prodigi dei tutti neri che al minuto 65 portano in meta di nuovo Guilford per il 33 a 7.
L’umiliazione è completa al minuto 71 quando i Neozelandesi riescono ad andare in meta in prima fase, per carità con un ottimo attacco costruito, ma di fronte c’è il nulla; meta comunque di Slade e Carter trasforma per il pesantissimo 40 a 7.

Di fronte ad un risultato così c’è ben poco da dire, per lunghi tratti del match c’è stata un’imbarazzante superiorità di una squadra sull’altra, mi fanno solo un po’ pensare le scarse motivazioni e lo scarso impegno dei giocatori sudafricani a meno di 60 giorni dal mondiale. All Blacks invece in grande spolvero, sarà interessante vederli contro l’Australia.

New Zealand: 15 Mils Muliaina, 14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Zac Guildford, 10 Daniel Carter, 9 Jimmy Cowan, 8 Adam Thomson, 7 Richie McCaw (C), 6 Jerome Kaino, 5 Ali Williams, 4 Samuel Whitelock, 3 Ben Franks, 2 Andrew Hore, 1 Wyatt Crockett.
Replacements:16 Corey Flynn, 17 John Afoa, 18 Jarrad Hoeata, 19 Liam Messam, 20 Piri Weepu, 21 Colin Slade, 22 Sonny Bill Williams.

South Africa: 15 Morne Steyn, 14 Bjorn Basson, 13 Adi Jacobs, 12 Juan de Jongh, 11 Lwazi Mvovo, 10 Pat Lambie, 9 Ruan Pienaar, 8 Danie Rossouw, 7 Jean Deysel, 6 Deon Stegmann, 5 Alistair Hargreaves, 4 Gerhard Mostert, 3 Werner Kruger, 2 John Smit (c), 1 Dean Greyling.
Replacements: 16 Chiliboy Ralepelle, 17 CJ van der Linde, 18 Ryan Kankowski, 19 Ashley Johnson, 20 Charl McLeod, 21 Wynand Olivier, 22 Odwa Ndungane.

Venue: Westpac Stadium, Wellington
Referee:Alain Rolland (Ireland)
Assistant referees: Stuart Dickinson (Australia), James Leckie (Australia)
Television match officials:Garratt Williamson (New Zealand)

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