Questa volta sul mio quaderno ho esordito così: “3 min se vogliamo vincere non dobbiamo contare su di loro ma solo su noi stessi” ed è quello che abbiamo fatto nel primo tempo, poi però siamo spariti dalla partita; vediamo comunque com’è andata.
La Scozia inizia in attacco e al minuto 3 guadagnano già il primo penalty che Paterson manda a bersaglio, 3 a 0.
Noi non stiamo a guardare, attacchiamo con giudizio e li costringiamo al fallo, prima occasione anche per Mirco ma il nostro trequarti ala sbaglia; 3 minuti dopo una sventagliata semplice mette Masi nel mezzo buco, Ansbro e Walker non placcano e l’aquilano è in meta, palo di Mirco nel tentativo di trasformazione, 3-5.
Se c’è una squadra che non si demoralizza mai, soprattutto in casa, questa è la nostra avversaria: attaccano bene e testano severamente la nostra difesa, ci salva solo un miracoloso placcaggio di Sgarbi che ferma Danielli a pochi centimetri dalla meta, concediamo comunque un penalty e Paterson lo sfrutta per il 6-5.
La partita è piacevole impreziosita anche da qualche ottimo spunto come la volata di Derbyshire al 23esimo a cui manca solo un buon sostegno.
Alla mezzora, da un altro buon attacco italiano, nasce il penalty che Mirco manda a bersaglio, 6-8; l’ultima occasione del primo tempo la regaliamo al piede di Paterson, ma stavolta l’estremo di casa non è preciso.
Il secondo tempo inizia sotto i nostri buoni attacchi ma come al solito quando le fasi che dobbiamo costruire diventano tante ci areniamo e perdiamo il pallone; non prendiamo una meta in contropiede solo grazie ad un prodigioso recupero di Ghiraldini su Lamont.
In meta comunque ci vanno gli Scozzesi al 47esimo con De Luca che porta a termine una buona azione, Paterson manca la trasformazione ed è 11 a 8.
L’azione che rompe la partita arriva al 55esimo: Walker pesa più di 100kg ma sa solo andare dritto, se non lo si placca però va in meta e così è, Paterson stavolta non sbaglia e mette i suoi sul +10, 18 a 8.
Noi sbandiamo decisamente in difesa sotto i loro giudiziosi attacchi; al 67esimo ci si mette anche Bergamasco che commette il più sciocco dei falli e mette Paterson in condizioni di piazzare il 21 a 8.
A 3 dalla fine McLean potrebbe riscattare la solita partita opaca con una corsa che trova inaspettati spazi, ma il solito gran placcaggio di Paterson lo ferma a 5 metri dalla meta e gli fa perdere il pallone.
L’ultima nota della partita è la consacrazione di Richie Gray, 21 anni, oggi man of the match.
Si chiude il Sei Nazioni dell’Italia, all’ultimo posto che sia cucchiaio di legno o meno sempre ultimo posto è, abbiamo evitato il white wash solo in virtù di una isolata, esaltante prestazione a Roma contro la Francia, troppo poco però, avevamo le possibilità di vincere quattro partite e fare un Sei Nazioni esaltante e invece rimaniamo solo con una piccola soddisfazione.
Capitolo Scozia: come noi han vinto una partita sola, quella che contava di più, hanno steccato con il Galles in casa ma hanno riportato confortanti prestazioni con Irlanda e Inghilterra, che dire sono al nostro livello ma ci han dato 20 punti.
Scotland: 15 Chris Paterson, 14 Simon Danielli, 13 Joe Ansbro, 12 Sean Lamont, 11 Nikki Walker, 10 Ruaridh Jackson, 9 Rory Lawson, 8 Kelly Brown, 7 John Barclay, 6 Nathan Hines, 5 Alastair Kellock (capt), 4 Richie Gray, 3 Geoff Cross, 2 Ross Ford, 1 Allan Jacobsen.
Replacements: 16 Scott Lawson, 17 Euan Murray, 18 Richie Vernon, 19 Alasdair Strokosch, 20 Mike Blair, 21 Dan Parks, 22 Nick De Luca.
Italy: 15 Andrea Masi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Gonzalo Canale, 12 Alberto Sgarbi, 11 Mirco Bergamasco, 10 Kris Burton, 9 Fabio Semenzato, 8 Sergio Parisse (capt), 7 Paul Derbyshire, 6 Alessandro Zanni, 5 Carlo Antonio Del Fava, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Salvatore Perugini.
Replacements: 16 Carlo Festuccia, 17 Andrea Lo Cicero, 18 Valerio Bernabo, 19 Robert Barbieri, 20 Pablo Canavosio, 21 Luciano Orquera, 22 Luke McLean.
Referee: Steve Walsh (Australia)
Assistant referees: Alan Lewis, John Lacey (both Ireland)
TMO: Hugh Watkins (Wales)



