Quanto si sente il nome di Unterkircher lo si associa subito ad uno degli alpinisti più forti che ci siano mai stati e questo libro è una sorta di epitaffio voluto da sua moglie per celebrare la grandezza di un uomo che per tutta la vita ha avuto il coraggio di inseguire un sogno guidato dal richiamo di quel mondo estremo che l’ha portato a scalare in posti e vie dove nessun altro era stato prima.
Karl era convinto che la vita è nelle mani di Dio e Dio lo ha chiamato a se il 15 luglio 2008 mentre era impegnato in una prima sul versante Rachiot del Nanga Parbat mettendo così fine alla sua vita ma anche ai sogni e alle aspettative di Silke, compagnia di vita per 12 anni, e dei suoi tre figli.