Buone partite quelle della terza giornata, quantomeno emozionanti dal punto di vista dell’andamento del punteggio e finalmente una soddisfazione anche per l’Italia, ma andiamo con ordine.
Venerdì sera è la giornata di Galles-Francia al Millennium, coperto per l’occasione e il primo tempo è un monologo dei transalpini che sfoggiano opportunismo, ottime difese e bel gioco; Gallesi non pervenuti, già al minuto 7 Hook si fa intercettare da Palisson; al minuto 19 Parra punisce l’indisciplina gratuita dei dragoni e replica per lo stesso tipo di fallo al 27. Notte fonda per il Galles che soffre tremendamente in mischia e subisce, prima del finire del tempo, il secondo intercetto di Trin-duc a coronamento di un’ottima pressione difensiva. 20 a 0 al quaratesimo.
Il secondo tempo si apre, dopo cinque minuti, con un po’ di rugby giocato dai Gallesi che finalmente riescono ad impensierire la difesa francese e ad aprire il proprio score con Jones dalla piazzola. E’ lo stesso Jones che replica al minuto 9.
Dopo 20 minuti finalmente si accende la lampadina gallese: nonostante l’errore allucinante di Byrne (non la sua miglior partita), i dragoni si ritrovano intorno alla consistenza della loro mediana e riescono ad andare in meta con Halfpenny. La Francia palesa un po’ di confusione soprattutto dopo il giallo a Parra, ma il Galles spreca tanto e sbaglia parecchio soprattutto con i suoi uomini di riferimento leggi Byrne e Martin Williams.
Al minuto 71 la Francia segna i suoi primi punti del secondo tempo con Parra e son ancora i transalpini a segnare col piede di Parra dopo ulteriori 5 minuti. Sembra fatta ma al minuto 79 la solita regale serpentina di Shane Williams accende Cardiff però stavolta è tardi è la partita finisce qui, 26 a 20 per gli ospiti.
Francia a tratti ingiocabile nel primo tempo: difesa ammorbante, attacchi in sicurezza, mischie ordinate solide e dominanti, poi tirano un po’ i remi in barca come è lecito e danno speranza ad un Galles che da Novembre si porta dentro la caratteristica di giocare a corrente alternata, certo hanno anche tanta sfortuna perchè aver fuori così tanti uomini di prima linea e i due mediani titolari comporta notevoli difficoltà, però forse devono risolvere ancora qualche problemino, tipo Hook all’outside centre non è proprio l’ideale perchè Robinson è forte come ballcarrier ma ci vuole anche qualche alternativa.
Sabato la giornata si apre con l’IItalia che attende ciò che rimane di una sfortunatissima Scozia. Dopo 10 minuti il punteggio si sblocca con il piazzato di Mirco; i nostri avversari provano a muovere la palla appena possono ma noi difendiamo bene e Mauro Bergamasco marca bene gli avanti scozzesi che si inseriscono nei trequarti,
Passano 2 minuti e Pearson ci regala un calcio su una ruck che non esiste, Mirco è ancora preciso; dopo 19 minuti si assiste alla prima carica ben portata da Barckley, nel proseguo dell’azione è inevitabile il nostro fallo tattico e Parks accorcia.
Scozia che persevera nel suo gioco e qualche volta riesce ad impensierirci come al minuto 31 quando guadagna il calcio del pareggio.
Al minuto 36 un inutile calcetto di Tebaldi innesca un pericolosissimo contrattacco scozzese che riusciamo a fermare con un evidente fallo professionale, Pearson ci grazia e con lui anche Parks.
Alla ripresa dopo l’intervallo, un’ottima penetrazione di Zanni provoca il fallo scozzese e Mirco centra ancora i pali.
Attorno al minuto 49 la Scozia è a tratti incontenibile ma noi ci ancoriamo attorno ad una solida difesa e concediamo loro solo il drop.
Subito dopo siamo noi a giocare molto bene, ma l’ennesimo errore su calcio tattico rimette il pallino del gioco in mano ai nostri avversari che ci costringono al fallo che Parks trasforma.
Al minuto 66 è apoteosi: gran buco di Canale a cui riesce un superbo offload per l’accorrente Canavosio che plana in mezzo ai pali. Loro non ci stanno ma sprecano l’inverosimile e in ultimo Gower manca di un soffio il calcio della sicurezza.
Che dire, la partita è stata equilibrata e giocata da due squadre che non volevano perdere, certo si fosse giocata alla prima giornata non so se avremmo vinto, ma anche essere opportunisti è un merito. Noi abbiamo ben difeso, ottima la partita di Mauro Bergamasco, e abbiamo abbozzato qualche tentativo di costruire un gioco, peraltro visto anche contro gli Inglesi, certo si vede che non è il nostro pane come non lo è il gioco tattico però per imparare bisogna cominciare.
Scozia forse un po’ rotta nella testa dalle due precedenti sconfitte, han fatto la loro partita e han sprecato qualcosa più di noi; sono una squadra in crescita a cui manca forse saper vincere le partite.
Dulcis in fundo Inghilterra-Irlanda.
Twickenham celebra i 100 caps di John Hayes ma per lui non sarà un gran giorno in quanto Payne lo farà soffrire tremendamente.
L’Inghilterra inizia bene con degli attacchi ben portati ma l’Irlanda difende bene e recupera palla; da un recupero Heaslip naviga bene con la palla in mano, serve poi Sexton che innesca la volata di Bowe con un ottimo grabber che l’ala irish schiaccia in meta.
L’Irlanda è scesa in campo per dar battaglia anche a costo di commettere qualche fallo, gli Inglesi ci provano anche se senza troppa convinzione, nonostante questo Wilko accorcia col piazzato al 16esimo.
Al 28esimo è l’Irlanda a portare degli ottimi attacchi nonostante la pioggia battente e costringe al fallo gli Inglesi che Sexton trasforma.
Prima dello scadere del tempo, gli Inglesi accorciano la distanza nel punteggio con Wilko che punisce il fallo di O’Connell forse l’unico dei suoi in giornata no.
Nel secondo tempo gli Irlandesi a tratti peccano di troppa foga e sprecano una touch favorevole e un buon drive di attacco.
Al minuto 55 Care si fa girare un calcio per una sciocchezza, gli Irlandesi vanno in touch, la vincono, rolling maul, cambio di fronte e Earls plana in meta in bandierina.
Gli Inglesi non ci stanno e mettono sotto gli avversari soprattutto in mischia, da una di queste nasce l’azione che si conclude con la meta di Dan Cole e Wilko non sbaglia il pareggio; sbaglia invece il sorpasso 5 minuti dopo.
Al 70esimo però il mediano di apertura inglese centra il primo vantaggio per i suoi con il suo marchio di fabbrica: il drop. Sembra fatta ma al 74esimo Bowe segna la sua doppietta: ben lanciato da O’Leary a fondo touch, l’ala degli Ospreys entra a 100 all’ora e scardina la difesa allegra inglese. E’ 20 a 16 e tripudio verde.
Gran bella partita, emozionante al pari di quella dell’Italia. Gli Irlandesi scendono in campo determinati a riscattare Parigi ma troppo spesso eccedono nella foga. Hanno il merito di segnare 3 mete di ottima fattura e portano a casa un meritato successo.
Gli Inglesi riescono benino a sfruttare l’indisciplina irish e la mischia ordinata decisamente più forte ma poi si perdono un po’, si perde soprattutto Care che, è un ottimo atleta, ma non riesce a servire quasi mai perfettamente Wilkinson e soprattutto commette quella sciocchezza su cui gli Irlandesi han costruito la meta di Earls.