Il grande vecchio – Gianni Barbacetto

Il 1968-69 è stato il biennio delle lotte studentesche prima e operaie poi ma contemporaneamente ha segnato l’incipit di un quindicennio di attentati e stragi da molti dimenticati e che hanno portato con se uno strascico di più di 150 morti tra la gente comune la cui unica colpa è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Gianni Barbacetto ripercorre quegli anni, da Piazza Fontana in poi, attraverso il lavoro dei giudici che si sono occupati delle inchieste, persone che hanno dovuto lavorare in condizioni inumane perchè ostacolati e denigrati continuamente da poteri occulti spesso intrinsechi allo Stato che cercavano con ogni mezzo di rendere la verità indicibile.
Alla fine di ogni inchiesta (salvo quelle di Felice Casson che riuscì a strappare anche condanne al termine del proprio lavoro) la sconfitta della democrazia si materializzava puntualmente, la verità su chi manovrava l’eversione nera alla fine veniva sempre a galla ma i colpevoli erano e sono tutt’ora ben lungi dall’essere puniti.
Restano comunque le conclusioni tratte dalle corti giudiziarie, dalle sentente, dalle ordinanze e restano pure i materiali raccolti dalle commissioni parlamentari (Stragi, Sindona, Gladio, P2, Moro…..) e i documenti declassificati USA.
Questo è un libro che dovrebbe essere presente sui banchi di scuola perchè non solo racconta fatti storici ma fa comprendere come siano nate e come siano proliferate, in Italia più di ogni altro paese, piaghe come il clientelismo, il corruzionismo e i rapporti, mai interrotti, tra Stato e organizzazioni illegali/criminali come mafia, camorra e logge massoniche come la P2

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