Tre nazionali, 15 partite, due vittorie: il bilancio del Sei Nazioni 2016
Cominciamo doverosamente dalla nazionale femminile di Andrea di Giandomenico: due vittorie in cinque partite, contro Scozia e Galles, due ottime prestazioni contro Irlanda e Inghilterra e due ragazze nel XV ideale del Sei Nazioni 2016, Manuela Furlan e Sara Barattin. Beh c’è di che essere soddisfatti anche perché si son viste delle partite piacevoli, ben giocate dalle nostre ragazze, con voglia e capacità tecniche; certo ci sono stati anche tanti errori ma il trend di crescita c’è e si vede.
Capitolo nazionale Under 20: onestamente non c’è da essere soddisfatti, abbiamo perso tutte le partite gettando letteralmente al vento la possibilità di portare a casa quella con la Scozia e quella con l’Irlanda; le cosa più preoccupanti sono i troppi passaggi a vuoto dei nostri ragazzi, oltre alle difficoltà tecniche. La conclusione è che, per un motivo o per un altro, non siamo competitivi con le altre nazionali.
Infine la nazionale di Jacques Brunel: è arrivato l’ennesimo cucchiaio di legno con in più il whitewash; il nostro Sei Nazioni 2016 è stato un calando di prestazioni non casuale, certo nella bilancia bisogna mettere anche gli infortuni, ma il non avere alternative è la cartina al tornasole di un movimento che produce poco. La letteratura rugbystica si è sprecata sulle cause e sulle spiegazioni, a me, per ora, resta solo il dispiacere di aver visto l’ennesimo torneo deludente.


