Rugby break (XXXIII) – Heineken cup, la coupe du France

Era una questione tra Francia e Irlanda e al termine delle semifinali è diventata una questione francese e basta, onestamente, bisogna ammetterlo, sono arrivate in finale le due formazioni migliori.
Cominciamo dalla prima semifinale: a Tolosa arrivava il Leinster, campione in carica, ma son i Francesi a partire decisamente forte e, sfruttando la troppa indisciplina irish, si portano abbastanza velocemente sul 9-0; gli Irlandesi non mollano mai e pian pianino si riportano sotto fino al 9-6 che sugella il primo tempo e devono anche recriminare e non poco sull’occasione buttata via da Reddan che si fa bloccare le braccia a pochi centimetri dalla meta.
Alla ripartenza delle ostilità la compagine di Dublino centra il pareggio con Berne, sostituto che non ha fatto certo rimpiangere Sexton dato l’ottimo piede sia tattico sia dalla piazzola; i Francesi però non stanno certo a guardare, prima del pareggio di Berne, Medard plana in meta ma il TMO annulla giustamente perchè l’ala transalpina aveva i piedi fuori ma è solo questione di tempo prima che Jauzion rompa il placcaggio di Cullen (un po’ timido nella salita difensiva a 5 metri dalla linea di meta) e plani in meta.
Poco dopo, grazie alla clamorosa indecisione difensiva di Nacewa, è Sklerà ad andare in meta in mezzo ai pali per i suoi.
Sembra finita ma ancora lo spirito combattivo riporta in partita gli Irlandesi grazie alla meta di Heaslip che riceve uno stupendo passaggio dell’ex Blues Nacewa. Le speranze vengono poi vanificate dal quarto penalty di Sklerà che porta in finale i suoi.
Che dire, i Francesi han meritato, si son limitati a concedere qualcosa ai propri avversari che non erano certo gli ultimi arrivati ma han sempre dato l’impressione di tener in mano il pallino del gioco anche grazie ad un collettivo fantastico impreziosito dall’ottima prova di un ritrovato Sklerà che, con i suoi 21 punti, si è anche meritato il man of the match.
Nell’altra semifinale, a San Sebastian arrivava Munster, orfano del proprio capitano e uomo simbolo Paul O’Connell.
Nonostante tutto gli Irlandesi partono decisi e forte, qualche bella azione viene però vanificata da errori individuali almeno fino alla meta di Earls degno coronamento di ottime giocate Irish.
I Francesi però hanno il gran merito di non perdersi d’animo e di aspettare pazienti gli errori dei propri avversari; Dimitri Yachvili non si è fatto certo pregare e, piazzato dopo piazzato, ha dapprima portato sotto i suoi in finale di tempo e poi ha centrato anche il sorpasso in occasione di un avventato contrattacco di Warwick.
Da quel momento in poi il pallino del gioco è passato in mano basca e non l’han più mollato fino alla fine aumentato addirittura il gap grazie a ulteriori 3 piazzati del loro mediano di mischia.
Questa seconda semifinale è stata un po’ meno spettacolare della prima ma ha palesato l’indisciplina irlandese che è costato loro molto cara. I Francesi dal canto loro hanno dimostrato di essere un’ottima squadra trascinati da un eroico Harinordoquy e da uno stellare Lund e poi, chiaro, da Yachvili che ha centrato il centrabile, quindi onore a loro e arrivederci a Parigi il 22 maggio.

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