Pillole di rugby – sesta puntata

Celtic league Onestamente la decisione della nostra Federazione di raccomandare al Board della Celtic League le franchigie di Viadana e Roma, e di escludere quindi Treviso, mi ha lasciato sconcertato. Arrivo a capire la scelta di Roma, è pur sempre la capitale d’Italia, è una città che può fungere da catalizzatore di sponsor e di turisti, ha uno stadio capiente e rispetta i requisiti dettati dal board; la scelta di Viadana proprio non la capisco.
Mi è capitato ieri di leggere un articolo su un quotidiano, che asseriva che la candidatura di Viadana fosse fortemente sponsorizzata dalla Lega che pretendeva una formazione lombarda, non volevo crederci; non pensavo che la mala politica italiana arrivasse ad inquinare anche lo sport, in barba a blasone, prestigio, tradizione e anche perchè no risultati; all’estero italrugby fa rima con Benetton Treviso non con Viadana, evidentemente ciò non conta per chi prende le decisioni o per chi si fa influenzare prima di prendere le decisioni. Sono veramente schifato, anche su una piccola cose quale è lo sport dobbiamo far prevalere l’arroganza o la volontà dispotica di pochi ignoranti, ripeto sono proprio schifato.
Tri Nations Parliamo di rugby giocato che è meglio. Sabato ha preso il via il Tri Nations, addolcito dalle regole nuove, e non poteva cominciare meglio se non con AllBlacks Australia.
Primo tempo da one team show, con una sola squadra in campo, l’Australia, complice anche la poca cattiveria agonistica palesata dai neozelandesi (bella l’azione di Barnes, ma se Muliaina prova ad entragli un po’ più di cattiveria la meta non la segnava); il tutto si protrae fino alla meta di Richie McCaw, ritornato per l’occasione al suo posto di openside flanker e, più di quello di So’oialo, il ritorno di McCaw è stato fondamentale: può fare mille falli che costano punti ai suoi, ma lui è il primo ad arrivare e il primo a fare la cosa giusta al momento giusto, leggi la meta in sostegno all’incursione di un altro giocatore chiave per i neozelandesi, Conrad Smith. Nel secondo tempo la fiamma australiana va via via spengnendosi, i Wallabies difendono bene attorno all’area del breakdown ma non con la stessa intensità del primo tempo e in più commettono un po’ troppi falli che danno la possibilità al piede di Donald di siglare punti per l’allungo decisivo.
In conclusione un’occasione sprecata per gli Australiani soprattutto nel primo tempo quando il siglare la seconda meta con Barnes che si impappina un po’ con la palla in mano, avrebbe significato incutere un duro colpo da recuperare ai tutti neri; è andata diversamente e la prossima settimana sarà già Sprinbocks-New Zealand.

2 thoughts on “Pillole di rugby – sesta puntata”

  1. Celtic League:
    Allora, la quetsione politica centra eccome, ma non a livello di Lega Lombarda, quanto a livello di Lega e basta.
    Lasciamo perdere la questione Roma e parliamo di Treviso o Viadana.
    Il punto politico è uno: scontro Dondi – Munari. E’ una vita che si odiano e non si possono vedere. E se si possono mettere i bastoni tra le ruote, stai pur certo che si metteranno dei plinti di cemento al posto che pali di legno.
    In più, per quel poco che ne so, Viadana ha fatto un progetto di coinvolgimento dei club circostanziali la zona di Mantova, mentre Treviso, come da anni a questa parte, più di pescare qualche giocatore dai vari vivai della zona, non ha mai messo in piedi una vera politica di aggregazione e collaborazione fra squadre della provincia (Paese a parte da quel che mi riferiscono). Tanto è vero che mi hanno adirittura detto che Munari sta facendo passare un fax alle varie sedi dei club trevigiani perchè firmino una petizione dicendo che, invece, questo aiuto e collaborazione esistono, in modo tale da rispondere a Dondi.
    In verità spero che lo firmino (e so che qualcuno lo ha fatto), ma più che altro perchè così si potrà vedere un po’ di buon rugby nella sua culla italiana.
    E speriamo che sia la volta buona per cambiare un po’ la politica solo degli sponsor e dei giocatori (per lo più mediocri) stranieri, e si cominci a pensare un po’ più in generale al movimento, che deve patire per forza dal basso.
    Come ogni buon giornalista che si rispetti, la mia fonte rimarrà segreta… 😉

  2. Bella Roxy……visto che anche tu mi confermi la questione politica, rimango nel mio stato schifato. Per quanto riguarda la questione aggregazione lo sappiamo benissimo che da sempre Treviso precetta i giovani più forti dei territori limitrofi per cui non mi sembra una cosa così nascosta.
    La questione stranieri la ho sempre portata a galla in questo blog parlando del campionato italiano e quindi condivido il tuo giudizio sulla bontà degli stessi.
    Mi unisco alla tua speranza di poter vedere buon rugby dalle nostre parti però sono fortemente dubbioso.

    p.s.: se tu celi le tue fonti io ti dico che questo messaggio si autodistruggerà……a breve….
    p.p.s.: non se beve un cazzo a edimburgo…..

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