Pur non avendo nè titoli nè tantomeno visibilità per tributare il giusto omaggio, mi piace comunque confezionare in poche righe un ricordo di quello che senza dubbio è stato uno degli uomini più importanti degli ultimi 70 anni di storia italiana, Enzo Biagi.
Fin dalle sue prime pubblicazioni giornalistiche palesa il suo carattere anticonformista e mai succube dell’uno o dell’altro politico di turno, atteggiamento questo che ha sempre pagato di tasca propria sin dai tempi in cui era direttore di Epoca. Niente di tutto questo è paragonabile al cosidetto editto bulgaro di Berlusconi che ha portato all’allontanamento per CINQUE ANNI dalla televisione di uno dei migliori giornalisti del panorama italiano e mondiale; un’azione che si ripete solo nelle peggiori dittature comuniste o fasciste che siano.
Biagi ha sempre denunciato ciò che si doveva denunciare mai preoccupandosi di dover pestare i piedi a qualcuno, atteggiamento che ormai nella maggior parte dei giornalisti è solo un vago ricordo; era sempre dentro la notizia, dall’alluvione del polesine del 51 passando per l’assassino di Kennedy nel 63 e fino ai fatti del 11 settembre.
Sicuramente ci mancherà, se ne va una voce libera, un giornalista al servizio del cittadino, un combattente.