La vertiginosa ed inarrestabile crescita della numerosità delle informazioni reperibili in internet fa crescere parallelamente l’importanza di strumenti che permettono la ricerca dei contenuti in maniera rapida e pertinente; questi strumenti prendono il nome di motori di ricerca e il motore di ricerca per antonomasia è Google utilizzato da circa il 65% degli utenti del web.
Negli ultimi tempi il colosso di Mountain View è stato impegnato in una ricerca quasi morbosa dell’abbattimento dei tempi di ricerca ed ha messo a disposizione dei soli suoi utenti loggati due strumenti veramente interessanti: Google Instant e Instant Preview.
Il primo sistema permette di far evolvere i risultati a mano a mano che l’utente digita caratteri nella barra di ricerca, accelerando così il reperimento di ciò di cui abbiamo bisogno; il secondo sistema permette di avere un’autentica preview del sito che soddisfa i criteri di ricerca previo pressione dell’icona della lente accanto al risultato (vedi figura sottostante) in modo da rendersi conto prima di visitare il sito se questo soddisfa i nostri dettami.
Uno dei rovesci della medaglia della fruibilità di questi due strumenti è la necessità di essere loggati e gioco forza questo fa si che i risultati siano “contaminati” dalla cronologia delle nostre precedenti navigazioni.
L’ultima novità in ordine di tempo è di questi giorni: grazie alla convenzione con 13 paesi (tra cui l’Italia), Google si propone di interpretare una ricerca di aiuto e di fornire di conseguenza anche delle informazioni che possano essere fondamentali per l’utente come ad esempio numeri di telefono di emergenza o riferimenti di dipartimenti (l’esempio sottostante riporta un esempio di quanto descritto valevole in UK).



