Reinhold messner – Razzo rosso sul Nanga Parbat

Una spedizione himalayana non è mai sempre e solo un’avventura fine a se stessa, ci sono di mezzo, e ci son sempre stati, sponsor, organizzazione, diritti sulle pubblicazioni, opinione pubblica, vincoli contrattuali e i fattori che ne possono cambiare il corso sono gli insuccessi o le tragedie.
Quella che descrive l’autore in questo lavoro è la sua verità sulla spedizione del 1970 al Nanga Parbat in cui morì suo fratello Gunther; Messner si propone di portare alla luce gli errori del suo capo spedizione e le menzogne che sono state pronunciate al rientro degli alpinisti e che non sono cessate nemmeno a distanza di anni e che non state ritrattate neanche di fronte all’evidenza rappresentata dal ritrovamento del cadavere di Gunther nel 2005.
Nel corso delle pagine del libro emerge la fermezza dell’autore che un po’ come ha fatto un altro grande, Walter Bonatti, non si è piegato nè è rimasto travolto dall’opinione pubblica anzi ha deciso di metterci per primo la faccia per raccontare quella che è l’unica verità dei fatti.

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