John Grisham – Ultima sentenza


Mi è sempre piaciuto il modo di scrivere d John Grisham, i suoi libri argomentano molto spesso di un mondo per me molto interessante, quello del legal thriller.
Ho letto tutti i suoi libri e ciò che sorprende è il fatto che l’autore riesce sempre a trovare spunti e storie sempre nuovi e coinvolgenti e l’ultima opera non fa eccezione. E’ la storia del tempo che intercorre tra una sentenza di primo grado che condanna una multinazionale per i danni provocati alle persone dallo scellerato smaltimento abusivo di rifiuti tossici e l’appello; come è nello stile dell’autore, mano a mano che scorrono le pagine le storie si moltiplicano per poi confluire in un unico finale; una di queste riguarda le vicende che portano all’elezione di un giudice della corte suprema del Mississipi ed è proprio da questa che parte una riflessione che l’autore esplicita nel prologo ma che traspare palese anche nel romanzo, ovvero il fatto che, pur essendo la libertà di voto il principio cardine della democrazia, sempre più spesso viene condizionata da chi possiede il denaro per conquistarsi il potere mediatico necessario ad influenzare indelebilmente le coscienze delle masse che poi andranno ad esercitare il voto.
E’ un ottimo libro, la storia è appassionate e le vicende attuali, forse nell’intenzione dell’autore c’è anche quella di criticare un sistema che è si un modello ma ha molte pecche più o meno nascoste.

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