Marcialonga, ce l’ho fatta!

Comincio dalla fine e dalla mia contentezza per essere arrivato a tagliare il traguardo a Cavalese; me l’aspettavo fosse dura e, pur essendo discretamente preparato, di fatica ne ho fatta tanta. 6 ore di ininterrotta spinta per coprire i 70 km della Marcialonga, la val di Fassa non ha più segreti per me, visto che l’ho percorsa sia in salita che in discesa, prima di far capolino ed attraversare tutta la val di Fiemme fino a Molina.
Questa la cronistoria: parto alle 8.45 da Moena, la giornata si preannuncia splendida, non fa tanto freddo (-9°) e c’è un bel sole; pronti via ed è subito fatica perchè i primi 8 chilometri sono in salita a tratti parecchio impegnativa, i colpi al morale li danno soprattutto i cartelli in cima alle salite con scritto “Mancano 65 km all’arrivo”; mi son fatto coraggio mano a mano che scorrevano le montagne intorno a me, dirupi del Larsec significa Pera di Fassa, col Rodella significa Campitello e Gran Vernel (splendido) significa finalmente Canazei e giro di boa al termine di 18km di salita.
Girato l’angolo di Canazei comincia il ritorno verso Moena passando attraverso qualche strappo in salita, discese ripide e tratti di piano; i cartelli delle distanze all’arrivo diventano via via più umani e prendo sempre più coraggio. A Moena incrocio il cartello dei 35 km all’arrivo (metà gara) e matura in me la consapevolezza di potercela fare. Inbocco la val di Fiemme e qui son 27 km di solo spinta di braccia fino a Molina, la fatica e il dolore fisico sono alleviati solo dal paesaggio che mi circonda e dalla gente che ti sostiene incessantemente.
Arrivo così agli ultimi 2 km: una punizione! Son i 2 km della salita della cascata per superare 200 m di dislivello, infiniti!
Alla fine però taglio il traguardo e per un attimo mi dimentico di essere distrutto, sono le 14 e 50 e provo una grandissima soddisfazione!

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