Ogni sera, salvo rarissime occasioni, il sottoscritto e centinaia di pendolari che tentano di raggiungere in autobus la stazione ferroviaria di Padova da via Venezia (unico accesso per chi viene dalla Stanga), si trovano costretti a scendere a circa un chilometro dalla stazione per evitare il traffico insostenibile di questa arteria principale della città e di conseguenza si sottopongono ad un “salutare” aerosol di smog della durata di un quarto d’ora.
Il traffico è frutto soprattutto di una politica logistica incomprensibile del comune che ha portato nel giro di un anno a chiudere gli accessi alternativi alla stazione ferroviaria, realizzare due rotonde in 30 metri, realizzare 3 attraversamenti pedonali in cui si riversano le centinaia di migliaia di studenti e il resto dei pendolari e chiaramente non aver previsto alcuna corsia preferenziale per i mezzi pubblici.
La sottocultura del mezzo pubblico tutta italiana ha una delle sue punte di diamante in Padova, città che dovrebbe essere particolarmente sensibile al problema visto che oltre ad ospitare migliaia di lavoratori pendolari, è anche uno dei principali poli universitari d’italia; evidentemente le amministrazioni cittadine si son sentite soddisfatte quando hanno completato la realizzazione dell’opera omnia inutilissima del tram (che continua a deragliare), opera in cui sono affondati centinaia di migliaia di euro di contributi pubblici e che non ha fatto altro che generare ancor più confusione della tanta che era già presente.
La beffa finale è che a circa metà del miglio nero rifulge la canzoniera scritta “IN CITTA’ USA IL BUS”
complimenti Ale…mi è giunta la notiziona!!! a quando la birra?