Si fa tanto un gran parlare, anche giustamente, di privacy violata da questo o quel social media ma in realtà se ci pensiamo bene mai come in questi ultimi tempi l’atto di condividere informazioni equivale ad un desiderio di far conoscere qualcosa di noi stessi agli altri, e quale miglior modo se non quello di scegliere una delle quasi infinite opportunità che ci offrono i social network.
Senza ombra di dubbio Facebook o Twitter la fanno da padrone ma una delle ultime e interessanti mode del momento è rappresentato dall’atto di fare “check in”, quindi non più recarsi in un posto ma far sapere agli altri che si è stati in quel determinato luogo; ecco che nascono e si arricchiscono di nuove feature comunità virtuali quali Foursquare, Gowalla oppure, all’interno dello stesso Facebook, Facebook places.
I tempi si evolvono in fretta e la moda del check-in si è espansa velocemente e non riguarda più solo una location ma con un check-in si può ora notificare che si sta guardando un programma televisivo (per esempio io sto provando Miso), si sta leggendo un libro o addirittura si sta comprando un determinato prodotto.
Ma perchè si sceglie di fare check-in in un determinato luogo? E perchè si sceglie di far sapere cosa si sta guardando, leggendo, comperando?
Per ciò che concerne i luoghi le motivazioni possono essere diverse: si può essere spinti dalla volontà di condividere (o pubblicizzare) un bel posto o semplicemente di annotarsi, in una sorta di diario personale, i propri spostamenti oppure si partecipa ad una sorta di competizione virtuale con gli altri aderenti in cui chi colleziona più check-in accumula anche riconoscimenti virtuali.
Per i programmi televisivi è un po’ la stessa cosa, per i marchi invece il discorso potrebbe essere diverso ed è in continua espansione visto che è un trend nato da poco e viene da se che la possibilità di accedere a scontistiche o offerte potrebbe essere la motivazione che invoglia la gente a fare check-in.
Che si faccia check-in o che si voglia condividere foto, informazioni, pensieri e quant’altro, la motivazione principale resta e resterà sempre la stessa: definire l’immagine che si vuol dare di se stessi.
I tempi si evolvono in fretta e la moda del check-in si è espansa velocemente e non riguarda più solo una location ma con un check-in si può ora notificare che si sta guardando un programma televisivo (per esempio io sto provando Miso), si sta leggendo un libro o addirittura si sta comprando un determinato prodotto.
Ma perchè si sceglie di fare check-in in un determinato luogo? E perchè si sceglie di far sapere cosa si sta guardando, leggendo, comperando?
Per ciò che concerne i luoghi le motivazioni possono essere diverse: si può essere spinti dalla volontà di condividere (o pubblicizzare) un bel posto o semplicemente di annotarsi, in una sorta di diario personale, i propri spostamenti oppure si partecipa ad una sorta di competizione virtuale con gli altri aderenti in cui chi colleziona più check-in accumula anche riconoscimenti virtuali.
Per i programmi televisivi è un po’ la stessa cosa, per i marchi invece il discorso potrebbe essere diverso ed è in continua espansione visto che è un trend nato da poco e viene da se che la possibilità di accedere a scontistiche o offerte potrebbe essere la motivazione che invoglia la gente a fare check-in.
Che si faccia check-in o che si voglia condividere foto, informazioni, pensieri e quant’altro, la motivazione principale resta e resterà sempre la stessa: definire l’immagine che si vuol dare di se stessi.

